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Elezioni Comunali 2022: firme “tagliate” a un terzo per le liste. Termine per presentare le firme scade il 14 maggio

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Elezioni Comunali 2022: firme “tagliate” a un terzo per le liste. Termine per presentare le firme scade il 14 maggio

Election day per elezioni amministrative e referendum del 12 giugno 2022, il testo del Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri prevede alcune novità. La più rilevante riguarda il taglio delle firme necessarie per presentare una lista alle comunali: a Piacenza, il numero di 350 sottoscrizioni viene ridotto ad un terzo, ovvero 117, come durante l’emergenza covid. Una riduzione che favorirà chi intende presentarsi alla competizione elettorale: il termine per presentare le firme scade il 14 maggio prossimo. L’altra indicazione investe le modalità di scrutinio, prima i referendum e alle 14 del giorno dopo si procederà alle comunali: “appena completate le operazioni di votazione e quelle di riscontro dei votanti per ogni consultazione, si procede alle operazioni di scrutinio dei referendum. Lo scrutinio relativo alle elezioni amministrative è rinviato alle ore 14 del lunedì, dando la precedenza alle elezioni comunali e poi a quelle circoscrizionali”.

NUMERO FIRME PER LISTE RIDOTTO A UN TERZO – “Limitatamente alle elezioni comunali e circoscrizionali dell’anno 2022, il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste e candidature è ridotto a un terzo” si legge nel testo ‘recante disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative con i referendum’.

ELETTORE DOVRÀ INSERIRE LA SCHEDA NELL’URNA – “Al fine di assicurare il distanziamento sociale e prevenire i rischi di contagio, nonché garantire il pieno esercizio dei diritti civili e politici, limitatamente alle consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2022, l’elettore, dopo essersi recato in cabina e aver votato e ripiegato le schede, provvede a inserirle personalmente nelle rispettive urne” prevede il Dl su elezioni e referendum esaminato dal Cdm.

SEGGI NEI REPARTI COVID – “Nelle strutture sanitarie con almeno 100 e fino a 199 posti-letto che ospitano reparti COVID-19 sono costituite le sezioni elettorali ospedaliere”. “Ogni sezione elettorale ospedaliera istituita presso la struttura sanitaria che ospita reparti COVID-19 è abilitata alla raccolta del voto domiciliare degli elettori” e “dei ricoverati presso reparti COVID-19 di strutture sanitarie con meno di 100 posti letto”, prevede tra l’altro il provvedimento. “Limitatamente alle consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2022, gli elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di isolamento per COVID-19 sono ammessi al voto presso il comune di residenza”, indica poi il decreto.

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