Robert Francis Prevost è il nuovo Papa con il nome di Leone XIV
Il cardinale americano Robert Francis Prevost è il 267esimo Papa. Si chiamerà Leone XIV. Lo ha annunciato dalla Loggia delle benedizioni, il card. protodiacono Dominique Mamberti.
Prevost, classe 1955, è nato a Chicago. “La pace sia con tutti voi. Fratelli e sorelle carissimi questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anche io vorrei che questo saluto di pace raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, a tutti i popoli, a tutta la terra, la pace sia con voi”, sono state le parole del nuovo Pontefice.
Folla in piazza San Pietro
Circa 100mila persone a San Pietro al momento dell’annuncio del nome del nuovo Pontefice, secondo quanto si apprende da fonti delle forze dell’ordine. Ora aspettano di ricevere la sua prima benedizione Urbi et Orbi.
Elezione tra le più brevi degli ultimi 150 anni
Il 267esimo Papa è stato eletto al quarto scrutino: si tratta di una delle elezioni più brevi degli ultimi 150 anni. L’ultimo Pontefice a essere eletto al quarto scrutinio è stato Benedetto XVI il 19 aprile del 2005.
Con il successore di Francesco, salgono a tre nella storia della Chiesa i papi eletti da un conclave nel corso di maggio, il mese che la liturgia cattolica dedica alla Madonna. Nel cuore della cosiddetta “cattività avignonese”, con la Curia lontana da Roma, il conclave del 1342 si aprì il 5 maggio nella residenza papale in Provenza. Dopo appena due giorni, fu eletto Pierre Roger, cardinale e uomo di profonda cultura, che assunse il nome di Clemente VI. Dopo la brevissima esperienza di Papa Leone XI (morto dopo soli 27 giorni), il secondo conclave del 1605 si aprì l’8 maggio. I cardinali impiegarono ben ventisette scrutini per giungere all’elezione del cardinale Camillo Borghese, che divenne Paolo V.
Il cardinale statunitense Robert Francis Prevost è una figura di spicco nella Chiesa cattolica contemporanea e alcuni lo considerano un ‘papabile’ di compromesso, con un profilo internazionale che potrebbe unire diverse sensibilità all’interno della Chiesa. Potrebbe essere lui il nuovo Papa scelto dal Conclave 2025?
Missionario in Perù per oltre un decennio, ha ricoperto per due mandati consecutivi alla guida dell’Ordine degli Agostiniani e ha servito come vescovo nella diocesi di Chiclayo. Nel 2023 Papa Francesco lo ha nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, conferendogli un ruolo cruciale nella selezione dei vescovi a livello globale. Nel settembre 2023, Prevost è stato creato cardinale da Papa Francesco, assumendo il titolo di Cardinale Vescovo di Albano.
La carriera ecclesiastica
Robert Francis Prevost, nato il 14 settembre 1955 a Chicago, entrò nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, emettendo i voti solenni nel 1981. Il suo percorso accademico comprende una laurea in Matematica conseguita presso la Villanova University nel 1977, un Master in Teologia presso la Catholic Theological Union di Chicago, e successivamente una licenza e un dottorato in diritto canonico ottenuti presso il Pontificio Collegio San Tommaso d’Aquino a Roma. La sua tesi di dottorato trattava del ruolo del priore locale nell’Ordine di Sant’Agostino.
La sua carriera ecclesiastica è segnata da incarichi di rilievo e da numerosi riconoscimenti. Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1982, Prevost partì nel 1985 per la missione agostiniana in Perù, dove servì come cancelliere della Prelatura Territoriale di Chulucanas fino al 1986.
Dal 1987 al 1988 rientrò negli Stati Uniti per svolgere il ruolo di responsabile vocazionale e direttore delle missioni della Provincia agostiniana di Chicago. Poi tornò in Perù, dove per dieci anni diresse il seminario agostiniano di Trujillo, insegnò diritto canonico nel seminario diocesano e ne fu anche prefetto degli studi. Oltre a ciò, svolse compiti pastorali in parrocchia, fu funzionario diocesano, formatore e vicario giudiziale.
Nel 1999 tornò a Chicago e fu eletto priore provinciale della provincia ‘Mother of Good Counsel’ dell’arcidiocesi. Dopo due anni e mezzo, fu eletto priore generale dell’Ordine Agostiniano, incarico che ricoprì per due mandati, fino al 2013. Nel 2014 rientrò in Perù, dove Papa Francesco lo nominò amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo. L’anno seguente ne divenne vescovo. Durante il suo episcopato, fu anche vicepresidente e membro del consiglio permanente della Conferenza Episcopale Peruviana dal 2018 al 2023. In quegli anni, l’episcopato peruviano avrebbe avuto un ruolo rilevante nel garantire una certa stabilità istituzionale durante le crisi politiche che portarono alla caduta di diversi presidenti. Nel biennio 2020–2021, Prevost fu anche amministratore apostolico di Callao, in Perù.
Nel gennaio 2023 Papa Francesco lo ha chiamato a Roma nominandolo prefetto del Dicastero per i Vescovi, un incarico strategico poiché responsabile della nomina dei vescovi in tutto il mondo. Il 30 settembre 2023 Francesco lo ha creato cardinale.
La vicinanza alla visione pastorale di Francesco
Nei primi mesi da prefetto, l’allora arcivescovo Prevost ha mantenuto un profilo mediatico riservato, ma ha ricevuto apprezzamenti per la sua capacità di ascolto e la padronanza delle questioni trattate. Sebbene sia noto per la sua discrezione, alcune sue posizioni sono emerse. È considerato molto vicino alla visione di Papa Francesco in materia di ecologia, attenzione ai poveri e ai migranti, e disponibilità all’incontro con le persone nella loro realtà. Lo scorso anno dichiarò: “Un vescovo non dovrebbe comportarsi come un piccolo principe nel suo regno”.
Ha sostenuto la svolta pastorale voluta da Francesco che consente ai divorziati risposati civilmente di ricevere la Comunione. È invece apparso più cauto rispetto al pontefice nell’approccio alla comunità Lgbtq, anche se ha mostrato un certo sostegno alla dichiarazione “Fiducia supplicans”. Le sue posizioni su temi come l’ordinazione delle donne e la benedizione delle unioni omosessuali sono state oggetto di discussione.
Le controversie relative agli abusi sessuali da parte del clero
Il cardinale Prevost è stato coinvolto in due controversie relative agli abusi sessuali da parte del clero, ma in entrambi i casi è stato difeso con fermezza. I suoi sostenitori sottolineano la sua innocenza e affermano che le ricostruzioni mediatiche siano state inesatte e ingiuste. Il primo episodio riguarda il suo operato durante il mandato di provinciale degli agostiniani a Chicago (1999-2001), quando un sacerdote, poi condannato per abusi su minori, fu autorizzato a restare in un convento vicino a una scuola elementare e continuò temporaneamente il suo ministero. Più recentemente, sono emersi dubbi sulla gestione da parte di Prevost di un caso di abusi nella diocesi di Chiclayo. Due sacerdoti furono accusati di molestie su tre bambine; le denunce risalgono ad aprile 2022, quando Prevost era ancora vescovo.
Alcuni accusatori sostengono che Prevost non abbia indagato a fondo e abbia insabbiato le accuse, ma la diocesi ha smentito, affermando che il vescovo seguì le procedure previste. Avrebbe ricevuto personalmente le vittime, avviato un’indagine canonica preliminare e consigliato loro di rivolgersi anche alla giustizia civile. Nel luglio 2022, Prevost inviò i risultati dell’indagine al Dicastero per la Dottrina della Fede per ulteriori valutazioni. I suoi difensori evidenziano che il cardinale dispone di documenti del Ddf e della Nunziatura Apostolica in Perù che confermano il rispetto delle norme canoniche e l’attenzione rivolta alle presunte vittime.
Il cardinale Prevost è membro di sette dicasteri vaticani, oltre che della Commissione per il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, segno della fiducia che Papa Francesco riponeva nella sua competenza amministrativa. (ADNKRONOS)