La famiglia del rapinatore ucciso nel Cilento chiede vendetta e “giustizia di sangue”
Cresce la tensione a Foria di Centola, nel Cilento, dove dopo la sparatoria costata la vita al 26enne albanese Rivaldo Rusi, ignoti sono tornati a introdursi nella villetta dell’imprenditore Aurelio Valiante. La casa, già teatro della tragica vicenda, è stata nuovamente presa di mira nella notte, nonostante il proprietario e la sua famiglia siano stati trasferiti in una località protetta fuori regione per motivi di sicurezza.
Valiante, assistito dall’avvocato Antonello Natale, è indagato per omicidio, occultamento di cadavere e lesioni. Con lui nel registro degli indagati anche il fratello 58enne, accusato di averlo aiutato a nascondere il corpo di Rusi in una tinozza per il vino, poi abbandonata tra la vegetazione. Il terzo indagato è Xhuijan Curti, 28 anni, connazionale della vittima e presunto complice, attualmente ricoverato in gravi condizioni al Cardarelli di Napoli.
Il terzo componente della banda resta irreperibile.
Intanto, cresce l’allarme per i messaggi minacciosi che circolano sui social da parte di familiari e conoscenti della vittima, che invocano vendetta e “giustizia di sangue”. Le forze dell’ordine presidiano l’intera area per evitare nuovi episodi di tensione. Domani mattina sarà eseguito l’esame autoptico. (Carmela Santi – IL MATTINO)