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martedì, Luglio 15, 2025

Bimbo in coma, sospesa la potestà genitoriale della madre. Il fratellino di 4 anni affidato a una comunità protetta

Turismo

VIBONATI. E’ stata sospesa temporaneamente la responsabilità genitoriale per la madre del bambino di nove mesi giunto in coma all’ospedale di Sapri nei giorni scorsi: il provvedimento cautelare è stato emesso dal tribunale per i Minorenni di Potenza al fine di salvaguardare entrambi i figli della donna.

Il provvedimento

Oltre alla sospensione della responsabilità, il giudice ha emesso anche un divieto assoluto di avvicinamento e contatto della donna con i due minori. Il fratellino maggiore, un bimbo di quattro anni, è stato nel frattempo affidato ai servizi sociali ed è stato accolto in una comunità protetta. Il piccolo di nove mesi, trasferito d’urgenza all’ospedale Santobono di Napoli, resta in condizioni critiche.

I medici mantengono riservata la prognosi mentre prosegue il monitoraggio clinico. L’inchiesta, coordinata dalla Procura presso il tribunale di Lagonegro e condotta con il massimo riserbo, mira a chiarire le circostanze che hanno portato al grave stato di salute del neonato, giunto al pronto soccorso con lesioni compatibili con possibili maltrattamenti. Questa sera la comunità di Villammare di Vibonati si riunirà in chiesa per una veglia di preghiera in segno di solidarietà e di speranza per le sorti del piccolo.

Gli inquirenti della procura di Lagonegro (Potenza) stanno lavorando a ritmo serrato per ricostruire le ore precedenti al ricovero del bambino. L’inchiesta, al momento, è formalmente aperta a carico di ignoti. Nelle scorse ore, le forze dell’ordine hanno disposto il sequestro dell’abitazione in cui viveva Pietro, una villetta situata in località Le Ginestre, nel cuore della frazione costiera di Villammare. L’immobile, condiviso dalla madre del bambino, dal suo attuale compagno e dal fratello maggiore di Pietro, è ora oggetto di rilievi approfonditi.

Gli investigatori ritengono che proprio tra quelle mura possa essersi verificato l’evento che ha causato il grave stato di salute del neonato. Proseguono anche gli interrogatori: convocati nella caserma dei carabinieri di Vibonati non solo la madre e il suo compagno, ma anche altri membri della cerchia familiare, inclusi i nonni e il padre biologico del piccolo. Le deposizioni, alcune delle quali durate ore, stanno cercando di far luce su eventuali dinamiche familiari e su possibili negligenze o responsabilità. (Ottopagine)

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